Con un’intensa conferenza a due voci il ciclo “La riscoperta dell’oggetto” chiude il suo primo segmento, in vista della pausa vacanze.
Abbiamo avuto modo di riflettere su alcuni aspetti che riguardano le comunità vissute ben prima di noi, capendo come i moduli, gli oggetti e i rituali connessi possano permanere, a distanza di tempo, e con opportune modifiche, dettate dall’evoluzione a cui gli esseri umani, si auspica, possano andare incontro.
Non potevamo salutarci in maniera più proficua e incisiva, capendo quanto i contesti e sopratutto le dinamiche sociali siano in grado di essere comprese attraverso l’attenta lettura degli oggetti che le significano.
Non avremo mai la verità nella sua interezza, ma possiamo e dobbiamo impegnarci a studiare con attenzione le tessere che la compongono per capire meglio i percorsi che hanno condotto sino a questo punto.
La consapevolezza è sinonimo di forza culturale, emotiva e sociale.
Ringraziamo di cuore Emiliano Cruccas e Romina Carboni per gli interessanti stimoli intellettuali che hanno vivacizzato questo quarto appuntamento.
Un Grazie ad Allievi e Docenti della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici, rappresentata ancora una volta, dal suo Direttore, Marco Giuman, per aver accettato di varare questo progetto di approfondimento e confronto.
Il prossimo appuntamento è per sabato 28 agosto: si parlerà di arte greca, scambi commerciali e connessioni tra civiltà, interpreti della serata saranno Alessia Anedda e Arianna Uccheddu.
Grazie per aver animato gli eventi che abbiamo proposto: senza il pubblico un Museo e le sue attività perderebbero la loro massima vocazione!